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Le note di FLAMENCO-JAZZ irrompono nella cucina; il forno è acceso a 200° e sul tavolo la “linea” è pronta. Nella vecchia padella di ferro di mia nonna, scaldo un cucchiaio di olio, aggiungo i pezzetti di salsiccia piccante calabrese (avrei dovuto utilizzare del chorizo, ma ai tempi del corona virus dove lo trovavo?), quando il grasso della salsiccia inizia a sciogliere, aggiungo i pisellini lessati e la salsa di pomodoro.
Mentre il sughetto cuoce a fuoco lento per una ventina di minuti, sbollento per qualche minuto le patate a cubetti e le metto nello scolapasta; poi le aggiungo nella padella, aggiusto il sale e faccio sobbollire altri 10 minuti. Il profumo è molto appetitoso, non c’è nulla di meglio della chitarra di Paco de Lucia per preparare los huevos a la flamenca. 

TA_IMG_20140923_135457_largeQuando questa sospensione della vita, provocata dal corona virus, sarà terminata e potremo ricominciare a viaggiare, torneremo a mangiarle in quel localino tipico a Siviglia, Casa Romàn, nel quartiere Santa Cruz, dove mi hanno insegnato la ricetta; le ordineremo con aggiunta di Jamón Serrano e tapas al baccalà fritto e alici marinate e accompagneremo il tutto con dello Sherry Fino. Ma ora siamo nella terra dei partigiani, il piatto lo cucino io e ci dovremo accontentare (si fa per dire) di un buon sangiovese.
Mentre Paco de Lucia crea arabeschi di note con la sua chitarra, il contorno di patate è pronto aggiungo il pepe appena macinato e lo trasferisco nella teglia di terracotta; rompo due uova sopra questo composto odoroso e invitante, completo con le fettine di prosciutto crudo nostrano ben stagionato (nulla da invidiare al  Jamón Serrano) e inforno per una decina di minuti. Due fette di pane pugliese leggermente bruschettato completano l’opera.

20140922_200431Al primo boccone già i ricordi affiorano ed è inevitabile parlare di Siviglia.
Ci rivediamo passeggiare lungo le rive del Guadalquivir; perderci tra le stanze e i giardini del Real Alcázar godendoci il fresco delle fontane. L’Alcàzar è un luogo magico, dove le diverse culture di Siviglia si fondono in un misto di ‘mudéjar’ con influenze architetturali islamiche e alcune modifiche in stile gotico, a testimonianza di una storia secolare.

Quando torneremo a viaggiare, un settembre torneremo a Siviglia; berremo zumo de naranja fresco, passeggiando a cercare patios segreti tra le viuzze di Santa Cruz e ascolteremo un flamenco seduti sui gradini in Plaza del Triunfo.20140923_12272120140922_192526

Infine andremo a dar da mangiare ai paperi in Plaza de España.

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In questa bellissima piazza una delle piazze più belle e suggestive di tutta Siviglia, di forma semicircolare, attraversata da 4 ponti e decorata con azulejos, troveremo il luogo esatto in cui fu girata la scena di Lawrence D’Arabia, e torneremo a salutare Don Quijote, nella seduta della provincia di Ciudad Real.20140923_193006

Quando torneremo a viaggiare torneremo a Siviglia, ma per ora gustiamoci l’ultima scarpetta di questo gustosissimo piatto mentre la chitarra di Paco suona la sua ultima nota.

 

 

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